L'ironia è dinamica

L'ironia è dinamica

mercoledì 20 luglio 2011

Teatro dell’Opera, “La Bohème”

Il vanto bohémien si svela sin dall’incipit. Le necessità materiali incombono e Rodolfo si spende in un delirio onnipotente. Sacrifica le pagine del suo dramma affinché arda nel camino. In una combustione dionisiaca che mitighi il rigore invernale, l’ebbrezza dello spirito annienta lo scartafaccio senza ucciderne il lirismo. La vita frugale esalta la voluttà dell’artista, che come crea, così distrugge. Dipinto da Marcello e sfuggito alle fiamme, “Il Passaggio del Mar Rosso” celebra l’abbandono dello status servile che determinati convenzionalismi borghesi impongono. Detestabile l’asservimento, vivere di stenti è meglio che prosperare, se a preferirsi è l’andamento incerto e dinamico di una sorte fluviale che lambisce le costituite solidità sociali, optando per le piattaforme precarie di neolitica memoria. Ben accolta è la provvidenza di cibi, bottiglie di vino, sigari e legna - due garzoni irrompono nella soffitta portando le provviste - cui fa seguito la visita di Mimì. La robusta componente sinfonica sostiene gli amori alla ‘mordi e fuggi’, intrecciandosi la passione carnale e quella esistenziale. Le partiture vocali dei quattro intellettuali sono agili fraseggi che interpolandosi lievemente nella struttura aperta della conversazione producono un’armonia mutevole, “atmosferica”. Sotto i cieli bigi di Parigi, dalla poetica delle piccole cose alla vivida brillantezza delle tinte tra i tavolini del Caffè Momus, fino al mélo, le continue variazioni di tono tratteggiano la labile interazione conviviale di felicità impressionista. Il gelo degli interventi della madamigella tisica precipitano l’ensemble nella cupezza verista. Tutto esaurito al Teatro dell’Opera di Roma, “La Bohème” rinnova il successo storico di Giacomo Puccini nell’attualità magistrale della regia di Marco Gandini, della direzione di James Conlon, dell’esecuzione dei tenori Ramòn Vargas e Stefano Secco e soprano Hibla Gerzmava e Carmela Remigio.


“La Bohème”
Musica di Giacomo Puccini

Opera in quattro atti

Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa

16 - 22 Giugno 2011
Teatro dell’Opera di Roma


Ila di Melanila

martedì 5 luglio 2011

bɔemjɛ̃


Chagall.Il mondo sottosopra

“Mi tuffo nei miei pensieri, volo sopra il mondo”, Chagall è l’artista della confluenza. Canta il tema dell’incontro. In un registro surrealista campeggiano accensioni arancio e sprazzi di rosso e verde. Il cuore magmatico della terra, la visione di una Parigi notturna contrassegnata dal reticolato metallico della Tour Eiffel che si staglia delicato su un monocromo blu, le sue tele sono erranza e approdo. Le case e il tempio di Vitebsk designano la sede comune abitata dai custodi dei rotoli della Torah, dagli artisti del circo, dai rivoluzionari bolscevichi, stanziali e in viaggio. Le tappe del migrare pellegrino, la partenza, l’esodo, l’arrivo, appartengono a un unico spazio culminante e trionfante, in cui il sentimento amoroso annulla la forza di gravità, permette una levitazione sponsale, testimonia la rivoluzione, rivela la salvezza in una croce. Esultanza festosa della vittoria liberante, aria, acqua, terra, fuoco, i quattro  elementi compartecipi della stessa dimensione onirica, inclusioni allegoriche di animali, capre e uccelli dalla forte pregnanza simbolica, ricerca ansiosa del rifugio, raduno visionario, il realismo magico è la risposta alle compartizioni gerarchicamente predisposte che insistono sulla negazione. Non allineato con la Russia imperiale né con la Russia dei Soviet, non assimilabile al naturalismo, al suprematismo o al cubismo, ebreo bohémien e cosmopolita, Chagall celebra la sublimazione della materia, l’intimità del cuore intrattenuto nel dialogo, l’umanità dei tempi ultimi.

22 Dicembre 2010 - 27 Marzo 2011
Mostra Museo dell’Ara Pacis

Ila di Melanila