Au Souper ! 4.
È allo specchio, si guarda riflessa. Centra con gli occhi il suo viso, scorre rapidamente con lo sguardo il naso, la bocca, il collo, le spalle. Sente dentro di sé una conferma. Non vorrebbe, ma è così. La sicurezza di una piccola verità che le appartiene. La tentazione di evadere dalla cornice che trattiene la sua immagine, il desiderio di rompere gli argini di contenimento per essere altrove, ormai lo sa e non lo può negare. Non ama essere raggiunta. Non vuole presenziare, rendere conto, dare accoglienza. Non vuole essere trovata. Perché qualcuno dovrebbe prendersi cura di quanto in lei vi è di inconfessato, taciuto, nascosto, inespresso?
L’insalata Méchouia è facile da preparare. Quel che occorre è tutto in cucina: pomodori, uova, cipolle, tonno, c’è anche il pepe verde.
Cominciare a cucinare già dal pomeriggio, quando c’è tempo è gradevolissimo preparare la cena … No! Ha dimenticato la miscela di spezie … un sabotaggio! Per il kafteji invece ha tutto.
Interiormente puro e disarmante, fisicamente incombente, il marito la sovrasta. Quarantacinquenne francofono, romano di adozione, al suo cospetto il metro e sessantacinque senza tacchi di cui va fiera è irrilevante. Capirsi davvero bene, parlando con esatta dizione e proprietà di linguaggio, fa aumentare le ombre. Prendersi cura di lui come una mogliettina stile boom economico, ben contenta e operosa, non glielo può proprio chiedere!
Dimestichezza domestica, è una specie di scioglilingua che ripete per incoraggiare la poca esperienza che ha, la fa sorridere, è una specie di ‘Apriti Sesamo’ che dischiude un mondo fatto di belle tovaglie, peonie rosa nei vasi, pietanze nei piatti, gradevolezza.
Ludovica mise a friggere, in tempi diversi, le patate, la zucca, i peperoni tagliati longitudinalmente, le uova. Dimentica di sé, provò gioia. Gli automatismi casalinghi sono una vera benedizione, pensò.
Ila di Melanila
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