L'ironia è dinamica

L'ironia è dinamica

giovedì 27 gennaio 2011

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Avrei voluto mettere on-line acune narrazioni che sto scrivendo per diletto. Preferisco oggi lasciare che siano altre voci a ristorare la memoria dolorosa della Shoah. Misterioso è il passaggio dall'umano dolore al cuore mistico.
Ilaria


Simone Weil/ Tre comandamenti

Non essere complici, non mentire, non restare ciechi.
Non importi, non sottoporti, non sovrapporti.

Etty Hillesum/La nonviolenza in Auschwitz

È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore.
Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte.
Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità.

Quella parte di me, la più profonda e la più ricca in cui riposo, è ciò che io chiamo Dio.
Le mie battaglie le combatto contro di me, contro i miei proprio demoni: ma combattere in mezzo a migliaia di persone impaurite, contro fanatici furiosi e gelidi che vogliono la nostra fine, no, questo non è proprio il mio genere. Non ho paura, non so, mi sento così tranquilla. Mi sento in grado di sopportare il pezzo di storia che stiamo vivendo, senza soccombere. Mi sembra che si esageri nel temere per il nostro corpo. Lo spirito viene dimenticato, s'accartoccia e avvizzisce in qualche angolino. Viviamo in un modo sbagliato, senza dignità. Io non odio nessuno, non sono amareggiata, una volta che l'amore per tutti gli uomini comincia a svilupparsi in noi, diventa infinito.
Bene, io accetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora lo so. Continuo a lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vita ugualmente ricca di significato, anche se non ho quasi più il coraggio di dirlo quando mi trovo in compagnia.
La vita e la morte, il dolore e la gioia e le persecuzioni, le vesciche ai piedi e il gelsomino dietro la casa, le innumerevoli atrocità, tutto, tutto è in me come un unico, potente insieme e come tale lo accetto e comincio a capirlo sempre meglio.
Un'altra cosa ancora dopo quella mattina: la mia consapevolezza di non essere capace di odiare gli uomini malgrado il dolore e l'ingiustizia che ci sono al mondo, la coscienza che tutti questi orrori non sono come un pericolo misterioso e lontano al di fuori di noi, ma si trovano vicinissimi e nascono dentro di noi, e perciò sono più familiari e assai meno terrificanti. Quel che fa paura è il fatto che certi sistemi possono crescere al punto da superare gli uomini e da tenerli stretti in una morsa diabolica, gli autori come le vittime.

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)/
NOTTE SANTA 24 dicembre 1936

Mio Signore Dio,
tu mi hai tracciato una strada
lunga e oscura,
sassosa e dura.
Spesso le mie forze
mi vogliono venir meno,
quasi non speravo più
che la luce splendesse.
Tuttavia quando il mio cuore impietrì
nel più profondo dolore,
ecco sorse per me una chiara,
dolce stella.
Mi condusse fedelmente
io la seguii,
dapprima esitante,
poi sempre più sicura.
Cosi' mi trovai infine
alla porta della chiesa.
Si aprì
io chiesi di entrare.
Sulla bocca del tuo sacerdote
mi salutò la benedizione.
Nell'intimo si allinea
una stella dopo l'altra.
Rosse stelle di sangue
mi indicano la strada verso di te.
Esse attendono la tua Notte Santa,
davvero la tua bontà me le fa splendere
sulla strada verso di te.

Esse mi conducono avanti.
Il segreto che io dovetti nascondere
nel profondo del cuore
lo posso ora annunciare a voce alta:
Io credo
io professo!
Il sacerdote sui gradini
mi conduce all'altare:
io chino la fronte.
L'acqua santa
mi scorre sul capo.
E' possibile, Signore,
che sia nuovamente generato
chi ha già oltrepassato
la metà della vita?
Tu lo hai detto,
e per me fu realtà.
Una lunga vita grave
di colpa e sofferenza mi lasciò.

Sinceramente ricevo il bianco mantello
che essi mi pongono sulle spalle,
luminosa immagine della purezza!
Io tengo in mano la candela.
La sua fiamma annuncia
che in me arde la tua vita santa.
Il mio cuore è ora diventato
una mangiatoia
che attende il tuo.
Non a lungo.
Maria, madre tua e anche mia,
mi ha dato il suo nome.
A mezzanotte mi pone nel cuore
il suo bimbo appena nato.
Oh, nessun cuore d'uomo
può comprendere
ciò che tu prepari a coloro
che ti amano.
Ora ti possiedo e non ti lascio mai più.
Dovunque vada la strada della mia vita
tu sei accanto a me:
nulla mi può mai separare
dal tuo amore.

Anna Frank/Diario

È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore.
Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte.
Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità.

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