L'ironia è dinamica

L'ironia è dinamica

martedì 22 marzo 2011

ANCORA LORO, LUDO E GUGLIELMO



UNA GUERRA PACIFICA 3.

“Mangi una scodella di cereali con il latte e sei a posto tutto il giorno. Io ho fame invece. Cucini solo il weekend ma poi nemmeno … Il pesce finto l’ho preparato io sabato scorso: ‘Uh! Quanto sei artista! Gli hai disegnato le squame con le foglie di carciofo, poi gli occhi con le olive e i sottaceti! Uh uh! La maionese l’hai comprata? No? Sei uno chef, il mio chef, ti amo tanto!’. E certo! Vivi in coppia come fossi ancora single. Libera e bella! Non favorisci nessuna delle mie aspettative di ménage. La chiamano complementarità, sembra un bel concetto, suona bene. Però … Due irriducibili siamo, due irriducibili”.
“La politica internazionale ti allarma e ti chiudi nelle polemiche da famigliola asfittica? Sono sicura che è un pretesto”.
“Apparecchi in modo approssimativo, rispondi al telefono mentre siamo a tavola, non lo sopporto!”.
Guglielmo ama la moglie ma non riesce a perdonarle di non essere a perfezione la sua anima gemella, è affascinato dalle sue caratteristiche, afflitto dalle stesse caratteristiche. Ludovica non ha intenzione di trascurarlo, lo trascura e basta. Donna di ascendenza teutonica, conserva in sé tratti incompatibili con la personalità del marito, che sembra un franco-algerino … la parentela di secondo grado invero è tunisina. Sensibile ma non sentimentale, sintetica nel parlare e appena coriacea, evita drammaticità e cavilli sofistici. Si rende colpevole di non indugiare nella considerazione delle verità negative, che invece angustiano il consorte. Uno amerebbe profondersi in discussioni cervellotiche, l’altra non vuole attardarsi in analisi che fondamentalmente la esasperano. Ama il movimento, scaricare la rabbia correndo o duellando con il personal trainer, gli occhi buoni e pieni di mistero del marito, così pieni di rispetto e dedizione, non ammette di vederli scuri di tristezza, quella tristezza che aumenta di pari passo con il numero delle parole pronunciate. Teme la sua radicalità, l’intransigenza che non si indovinerebbe mai dalla propensione al buon cibo, all’eleganza, alle buone maniere di italiano che viene da lontano, da così lontano!
Ludovica sente una responsabilità grande sulle spalle, non sa come togliersi quel peso dal collo. Ha un fisico abbastanza longilineo, ma deve assumere il ruolo del lanciatore di giavellotto. Allora corre, corre per non lasciarsi affidare quell’incombenza. Non si vuole far trovare.  Ma il vero volto del nemico qual è? Evasiva, reticente, evitante, è consapevole e partecipe, ma preferisce rifugiarsi nell’indicibile. Preferisce rinforzare i muscoli. La tonicità del suo corpo le suggerisce fiducia: ‘Sono in grado di reggere, sono Atlante!’.
ilaria


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